da onda_blu » 08/10/2019, 9:38
Premesso che, come hai già scritto tu, il matrimonio religioso deve essere trascritto per intero. E se prevede delle dichiarazioni di cui è prevista l’annotazione, devono essere annotate, per essere opponibili a terzi, il problema che ti poni è se siano valide o meno.
Questo penso che non riguardi l’ufficiale dello Stato Civile, ma i rapporti con i terzi.
Nel senso che, se tu hai trascritto l’atto per intero, e nelle annotazioni hai specificato correttamente che lo sposo ha scelto una cosa, e la sposa un’altra (cioè non è stata una scelta condivisa), sarà poi problema degli sposi e dei rapporti patrimoniali che si instaureranno dopo il matrimonio.
Io personalmente ritengo che le dichiarazioni non siano valide, in quanto l’atto di matrimonio è un contratto giuridico dove le due parti rendono delle dichiarazioni condivise.
La legge 218/95, all’art.30, parla di “Legge”, non di leggi straniere da applicare ai rapporti patrimoniali. Inoltre la scelta del regime della separazione dei beni è resa ai sensi dell’art.215 del C.C., che dice che “gli sposi possono convenire di…”.
Sinonimi del verbo “convenire” sono: condividere, concordare, accordarsi….cioè fare una dichiarazione condivisa da entrambi, non ognuno la sua.
Quindi, il tuo operato per me è corretto, ma i problemi sorgeranno successivamente per i coniugi.
E visto che l’atto è chiuso, ora, se vorranno “sistemare” le dichiarazioni rese, dovranno rivolgersi ad un notaio.
Magari potresti mettere loro la pulce all’orecchio, avvisandoli di questa anomalia e consigliandoli di rivolgersi ad un professionista/notaio per verificare l’effettiva validità delle dichiarazioni che hanno reso.