Fabio Piero Fracasso ha scritto:Salve.
qualche giorno fa, grazie all'utile interlocuzione con gli utenti di questo blog (che ringrazio) mi sono fatta un'opinione un po' più precisa sulla questione dei buoni-pasto ai dirigenti.
Ora, prescindendo dalla qualifica dirigenziale, Vi sottopongo una questione diversa ma sempre attinente alla materia dei ticket, atteso che un dipendente rifiuta l'erogazione degli stessi (ed ho appreso che tale "anomalia" dura da anni.
In effetti, una vicenda del genere non so se sia stata affrontata dalla giurisprudenza che, tutt'al più, ha focalizzato l'attenzione su aspetti paralleli (vedi Corte d'Appello di Milano - sez. Lavoro decisione 559/2013, la quale ha condannato il Ministero di Grazia e Giustizia all'erogazione dei buoni-pasto sebbene il dipendente appellante avesse formalmente e volontariamente rinunziato all'interruzione per la consumazione del pasto).
Qui abbiamo una rinunzia in toto, sulla quale ho qualche dubbio, attesa la tipologia trattata, che assume i connotati di erogazione aggiuntiva alla busta-paga...
art. 45 CCNL 2000, "gli enti, in relazione al proprio assetto organizzativo e compatibilmente con le risorse disponibili,
possono istituire mense di servizio o, in alternativa, secondo le modalità indicate nell’art. 46, attribuire al personale buoni pasto sostitutivi, previo confronto con le organizzazioni sindacali.”;
l’istituzione del servizio mensa o l’attribuzione, in via alternativa, del buono pasto
non rappresenta un obbligo a carico degli enti. Il dipendente può rifiutare, quale scelta personale, fermo rimanendo l'obbligo della pausa pranzo quando previsto.