Dankodan ha scritto:In un bando di concorso interno per Cat.D amministrativo, nei requisiti di partecipazione si richiede una laurea magistrale o triennale, ma non sono state specificate le classi , quindi possono partecipare architetti, ingegneri, chimici, biologi , un informatico, etc etc , mentre la legge madia sembra richiedere la specifica delle classi così come richieste per i concorsi interni. il bando così predispone ad un allargamento improprio della partecipazione di dipendenti altrimenti legittimamente esclusi a danno degli aventi diritto , tale bando è regolare oppure può essere impugnato ?
Suppongo che per concorso interno si intende l'applicazione della norma transitoria di cui all'art. 22, comma 15, del d.lgs. 75/2017. Tieni presente che anche questa disciplina richiama l'obbligo del possesso del titolo di studio previsto per l'accesso dall'esterno. Per verificare la legittimità del bando, bisogna quindi verificare, per il profilo oggetto del concorso, qual è il titolo di studio previsto dai regolamenti dell'ente che se ne occupano (mansionari, cataloghi dei profili professionali, regolamenti sul reclutamento e sull'ordinamento degli uffici). Spetta infatti a ciascun ente locale stabilire mansioni e requisiti di accesso dei profili che istituisce, ovviamente nel rispetto dell'ordinamento professionale e delle declaratorie previsti dai CCNL.