VAGIA73 ha scritto:Buongiorno,
risulta pacifico l'inserimento dei costi di spazzamento effettuato con personale interno al comune. nel mio ente tale attività di spazzamento viene effettuata da soggetti non legati da un contratto di lavoro dipendente al comune, ma che svolgono tale attività in cambio di un contributo non commisurato al lavoro effettuato ma elargito poichè trattasi di soggetti in disagio economico. L'importo dei contributi elargiti va computato come spesa di spazzamento?
Ho avuto notizia di casi simili in altri comuni.
C'è una normativa di riferimento a fondamento di questa sinallagmaticità? Sono curioso.
Se non c'è, ed è una cosa inventata dall'Ente, la cosa che mi viene da pensare è: uno, il contributo è legato al disagio economico, non al fatto che lavorino. In altre parole, ricevono un sostegno perchè disagiati. In altre parole ancora, immagino che
altri soggetti ricevano un contributo perchè disagiati e non per questo lavorano. E quindi mi appare discriminante, perchè alcuni hanno un contributo perchè disagiati, altri perchè disagiati, ma in più devono anche fare qualcosa per l'Ente per ottenerlo.
Mi viene cioè spontaneo dire che il lavoro di spazzamento va pagato sulla base di norme di diritto del lavoro e del suo trattamento economico. Altrimenti mi suona come: ti do il contributo perchè sei disagiato, ma tu devi anche lavorare per ottenerlo.
Non solo. Se lavorano e venissero pagati per il loro lavoro, non sussiterebbero/sarebbero ridotti i presupposti per un contributo, perchè sarebbero persone meno disagiate. Pertanto l'Ente sta contribuendo in realtà a creare le condizioni per cui queste persone rimangano disagiate (proprio perchè non sottoscrive un contratto di lavoro di qualsiasi tipo con loro!) e poi le mitiga dandogli un contributo sociale che è sottoposto a tuttaltra disciplina e con tuttaltre conseguenze.
Il problema secondo me sta quindi ben a monte della composizione della tariffa rifiuti.
Ma, per risponderti, la mancanza di una sinallagmaticità
contrattuale (prestazioni lavorative contro prestazioni monetarie) fa escludere che tu possa immettere la spesa dei contributi nella composizione della tariffa.
A meno di non far prima emergere (!) il contratto di lavoro sicuramente sussistente, con tutti gli effetti, dunque regolarizzarli anche per l'indietro prima.
Concludo: interrompete quanto prima questa prassi.
SE SBAGLIO, felice di essere corretto, ne imparerò una nuova.