da Samuele77 » 14/04/2023, 14:54
Se uno dei posti è riservato ai volontari forze armate e se uno dei candidati ha dichiarato di avere diritto a questa riserva, la riserva non può che operare, se effettivamente il candidato ne ha diritto. Se così non fosse, cioè se le dichiarazioni dei candidati fossero modificabili a piacere dopo la scadenza delle domande, anche dopo la fase della regolarizzazione, e quindi durante lo svolgimento della selezione, nessun ente avrebbe punti di riferimento certi per potere compiere le operazioni concorsuali (verifica requisiti, ammissioni, prove, graduatoria provvisoria e graduatoria definitiva) con la necessaria certezza e imparzialità (par condicio dei candidati), e ogni atto rimarrebbe provvisorio a tempo indefinito. Per assurdo, se un ente nei suoi regolamenti o comportamenti ammettesse una cosa del genere, perchè non dovrebbe ammettere ulteriori ripensamenti in senso opposto dello stesso candidato, e perché non dovrebbe ammettere dichiarazioni di titoli e riserve presentati da chiunque altro dopo il termine di scadenza del concorso? E' chiaro che qualunque atto o scelta sarebbe contestabile. E' evidente, in base all'elementare principio di certezza delle situazioni giuridiche, che non è possibile regolare o svolgere procedure concorsuali in questo modo. Peraltro, l'interesse a "non vincere" un concorso al quale ci si è candidati non è tutelato in nessun modo dall'ordinamento e non potrebbe esserlo, perché candidarsi ad un concorso significa candidarsi a coprire il posto messo a concorso, cioè a vincerlo.