pensione obbligatoria pubblico impiego

[fraspa]

Il mio problema attiene al pensionamento coatto nella PA, argomento già trattato nel sito ma ho bisogno di una conferma e nel prosieguo si capirà il perché.
Ho appena ricevuto la comunicazione da parte del mio Ufficio (sono dipendente dell'Agenzia delle Dogane), che - in base alla circolare 2/2015 FP - verranno posti in pensione d'ufficio (quindi, a loro parere, obbligatoriamente) coloro che compiranno i 65 anni con requisito di pensione anticipata (nel mio caso 41 anni e 10 mesi)., anche se non soggiacciono alle norme anteFornero.
Al 31 dicembre 2011 io avevo 59 anni e circa sei mesi (sono nata il 19 lug 1952) e 34 anni e 7 mesi di contributi.
Compirò 65 anni il 19 lug 2017, mi indicano pensionamento a partire dal 1° agosto 2017,quando la mia situazione contributiva sarà 40 anni e 2 mesi per servizio effettivo più 2 anni per maggiorazione servizio di confine (tutti maturati post Fornero e quindi non utili alla misura della pensione).
Il loro provvedimento coattivo mi vedrà, conseguentemente, penalizzata forse in misura maggiore dei 62enni, per i quali è stato adottato sino al 31 dic 2017 il congelamento delle penalizzazioni.
Io sono del parere che la questione del limite ordinamentale, anche a seguito dell'interpretazione autentica, sia da applicarsi ai soli titolari requisiti anteFornero, laddove l'Ufficio ritiene che sia da applicarsi sempre, in ciò richiamando le circolari della FP (a dire il vero un po' confusionarie).
Mi si sta sconvolgendo l'esistenza: prima la Fornero (avevo intenzione di andare in esonero), poi mi ero rassegnata ai nuovi limiti (66 anni e mesi) e quindi mi ero impegnata per superare un concorso per dirigente per il quale sono in attesa di nomina, che verrebbe del tutto vanificata se fossi posta in pensione d'ufficio.