Salve la presente per chiedere un parere in merito all' espletamento di una procedura di mobilità volontaria compensativa intercompartimentale, ex art. 7 D.P.C.M. n. 325/1998 e art. 30 D. Lgs. 165/2001, da una ASL presso una Camera di Commercio, avvenuta nel settembre 2011, con inquadramento nella medesima posizione giuridica-economica della categoria C, posseduta nell'amministrazione di partenza.
Considerato che l’importo complessivo del trattamento retributivo fisso e continuativo in godimento presso l’amministrazione di provenienza (ossia la ASL ) era superiore a quello di inquadramento presso l' Ente Locale, chiedo se ho diritto al riconoscimento della differenza positiva a titolo di retribuzione individuale di anzianità, ai sensi del combinato disposto dell’art. 30, comma 2-quinquies, D. Lgs. 165/2001, dell’art. 28, comma 5, CCNL 5/10/2001 e della dichiarazione congiunta n. 24 allegata al CCNL 22/1/2004, mai corrisposta.
La mancata corresponsione è stata giustificata dalla richiesta di un parere alla Ragioneria Generale dello Stato, la quale cita " l'art. 30 co.2 quinquies, opera nel caso di specie precludendo il diritto alla corresponsione di un assegno ad personam, anche riassorbibile, qualora il trattamento economico in godimento presso l'ente di appartenenza fosse superiore al trattamento percepito dall'ente di destinazione. Si sottolinea come tale risoluzione interpretativa non sia messa in discussione dal divieto di -reformatio in pejus - che non interviene nei casi di mobilità volontaria".
Si chiede gentilmente un parere in merito. Grazie.