buoni pasto e indennità sostitutiva di mensa 2016

[placio14]

Il mio comune ha istituito, a suo tempo, il servizio di erogazione buoni pasto sostitutivi del servizio di mensa aziendale, che intende assicurare anche per l''anno 2016.Considerato che il bilancio corrente è stato approvato solo ad agosto, si può procedere in merito solo adesso con non poche perplessità. Fino all'anno scorso, agli eventi diritto venivano consegnati buoni pasto cartacei del valore di € 5,00, (tipo voucher) spendibili presso esercizi locali che avevano sottoscritto apposita convenzione con l'Ente, a seguito di apposito invito/bando. Oggi stanno nascendo difficoltà per l'attuazione del servizio, in dipendenza della nuova normativa entrata in vigore a luglio 2015. Si può continuare con il vecchio sistema, vale a dire mediante buoni cartacei e convenzioni con i pubblici esercenti locali o bisogna passare ai buoni elettronici? In questo caso il buono pasto non sarebbe facilmente fruibile in quanto nessun esercizio locale è convenzionato con ditte convenzionate su Consip -tipo Day service- e quindi l'utilizzo del buono comporterebbe andare fuori sede, non solo ma contrasterebbe con la norma che ne prevede l'uso "giornalmente", con i disagi conseguenti. Ho letto da qualche parte che il buono pasto potrebbe essere sostituito a sua volta da una indennità sostitutiva di mensa di importo pari al valore del buono stesso (€ 5,00) e che tale indennità sarebbe esente da qualsiasi ritenuta erariale e contributiva e dovrebbe essere erogata con le stesse modalità del buono pasto. Forse ho fatto un po' di confusione, ma avrei bisogno di urgente risposta in merito alla questione.
Grazie a chi vorrà darmi lumi.

[Paolo Gros]

http://ilmediano.com/ticket-restaurant- ... a-diritto/

[placio14]

Ma l'indennità sostitutiva di mensa, vale a dire la monetizzazione dei buoni si può fare?
Grazie ancora

[Samuele77]

No, non si puo fare, vedi articolo 45 comma 6, CCNL 14.09.2000:
"In ogni caso è esclusa ogni forma di monetizzazione indennizzante".

[placio14]

Ma allora perchè nel documento di cui al link indicato da polo gros risulta testualmente:

Buoni pasto e indennità sostitutiva 2016
Quando in azienda non è presente la mensa ed in zona non esistono servizi sostitutivi della stessa (ad esempio, somministrazione di alimenti e bevande effettuata da pubblici esercizi, cessione di prodotti pronti per il consumo immediato effettuata da gastronomie ed esercizi commerciali), il buono pasto risulta, di fatto, inutilizzabile.
In questi casi, il datore di lavoro deve corrispondere al dipendente un’indennità sostitutiva di mensa: si tratta di un reddito esente sino a 5,29 euro al giorno. L’esenzione per la monetizzazione del servizio mensa vale, infatti, se l’indennità è corrisposta ai lavoratori di unità produttive ubicate in zone prive di strutture o servizi di ristorazione, nonché agli addetti a cantieri edili, o ad altra struttura lavorativa a carattere temporaneo.

Secondo l’INPS [5], l’indennità sostitutiva di mensa può essere esclusa dall’imponibile contributivo, sino a 5,29 euro giornalieri, soltanto per i lavoratori per cui ricorrano contemporaneamente le seguenti condizioni:
adozione di un orario di lavoro che comporti la pausa per il vitto (al contrario, secondo l’Agenzia delle Entrate, l’esenzione si applica anche quando non è previsto il diritto alla pausa pranzo [6]);

stabile assegnazione ad una unità produttiva;

unità produttiva situata in un luogo che non consente di recarsi, senza l’utilizzo di mezzi di trasporto, al più vicino luogo di ristorazione per l’utilizzo di buoni pasto.

L’indennità sostitutiva di mensa non deve essere confusa con l’indennità di mensa, che è interamente imponibile, sia dal punto di vista contributivo che fiscale."Buoni pasto e indennità sostitutiva 2016": Quando in azienda non è presente la mensa ed in zona non esistono servizi sostitutivi della stessa

[Samuele77]

L'articolo non fa riferimento specifico alla pubblica amministrazione e quindi nemmeno agli enti locali. Ai dipendenti pubblici contrattualizzati, tra cui i dipendenti degli enti locali, non possono essere erogati trattamenti economici che non siano previsti dai contratti (articolo 2, comma 3, d. lgs. 165/2001, salve le eccezioni espressamente previste dalla medesima legge).
Se qualcuno non fosse ancora persuaso e avesse bisogno del parere dell'Aran, eccolo qui:
http://www.aranagenzia.it/index.php/con ... pplicativi

[Paolo Gros]

L'articolo non fa riferimento specifico alla pubblica amministrazione e quindi nemmeno agli enti locali.

ed e' corretto , te lo avevo linkato per avere un excursus sulla norma , per quanto riguarda gli enti locali e' corretta la risposta fornita dal collega Samuele77

[placio14]

Conoscevo già il parere dell'ARAN in merito, così come quanto statuito dall'art. 45, co 6 del CCNL del 2000, ma considerato che l'articolo in questione, pur non menzionando direttamente il pubblico impiego, di fatto non lo esclude, mi era sorto qualche dubbio, confortato, peraltro, dalla Sentenza della Corte dei Conti n. 2147 del 2010 che ti invito a visionare,
Grazie comunque