Un amministratore di comunità montana ha percepito, nel periodo 2005/2007, una indennità di funzione come presidente del consiglio non prevista dalla legge e quindi illegittimamente deliberata.I componenti la Giunta e il segretario sono stati condannati sia in primo grado che in appello dalla corte dei conti per responsabilità amministrativa e quindi a risarcire l'ente per danno erariale in conseguenza della deliberazione illegittimamente adottata.La Corte dei Conti Centrale d'Appello ha ritenuto di rideterminare l' addebito in misura più lieve rispetto alla condanna di primo grado.
Ora si pone il problema di come recuperare l' intera indennità percepita illegittimamente direttamente dal percettore in considerazione che la sentenza della Corte dei Conti attiene la solo responsabilità amministrativa nei confronti degli Assessori e Segretario che avevano deliberato e concesso al Presidente del Consiglio della Comunità Montana una indennità di funzione non prevista per tale figura e quindi condannati a risarcire l' Ente con una somma inferiore a quella riscossa dal percipiente ( non chiamato, naturalmente, in giudizio dalla Magistratura contabile).In sostanza la Corte dei Conti non può andare oltre l' accertamento del danno erariale e responsabilità amministrativa rimanendo a carico dell' Ente Locale l' onere di procedere, con procedimento ordinario,al recupero nei confronti del diretto interessato ( che illegittimamente ha riscosso una indennità non dovuta).
Nel termine decennale di prescrizione gli attuali responsabili legali dell' Ente devono procedere a chiedere al percettore dell' indennità la restituzione dell' intera somma riscossa illegittimamente ?