sole2015 ha scritto:nel ns ente servizio scuolabus considerato servizio iva commerciale .
Servizio associato con atri 2 comuni che rimborsano quota parte
Ns ente , capofila , riceve fattura mensile dalla società di trasporti e con lo split non versa l'iva al fornitore ma trimestralmente all'erario.
Domande:
- per il servizio reso viene richiesto un contributo di euro 100 a studente per anno scolastico ( no fattura no iva ) che però copre in minima parte il costo sostenuto dai comuni : rimane un servizio a iva commerciale?
- quando ricevo fattura devo registrarla anche come fattura vendita .Se non ho altre fatture vendita iva non verso niente giusto?
grazie
credo che si stia facendo un po' di confusione....e spero di riuscire ad esporre chiaramente il mio pensiero..Allora.... Nel tuo caso poiché il contributo di chi fruisce del servizio scuolabus è minimo rispetto al costo del servizio stesso e poiché copre una piccola parte del costo complessivo, non mi sembra che per l'ente rivesta il carattere della commerciabilità. insomma, se l'ente facesse pagare agli utenti un prezzo tale da coprire interamente o quasi il costo del servizio o addirittura riuscisse a ricavarci qualcosina un po' come farebbe un imprenditore classico...beh..in tal caso (ragionando quindi in estremo) vi sarebbero i requisiti per considerarlo un servizio "commerciale"....Per me nel tuo caso il comune sostiene interamente il costo del servizio (o quasi), lasciando agli utenti di contribuire in minima parte (insomma, il comune non mi sembra si stia comportando come un imprenditore !).
A parte questo, quando un servizio e la relativa iva sono da considerare "commerciali" , la registrazione secondo me (e vorrei il sostegno di qualcun altro) dovrebbe essere fatta così:
1) arriva la fattura del fornitore e viene registrata nel registro "acquisti"
2) contestualmente la stessa fattura viene registrata anche nel registro vendite (fatture emesse)
3) in tal modo si ha una sorta di neutralizzazione posto che al fornitore pago soltanto l'imponibile
4) all'atto della liquidazione dell'iva considero le sole fatture di vendita emesse dall'ente e verso l'iva a debito alle normali scadenze previste dalla normativa iva
per il mio caso, ad esempio (E RIPETO, MI PIACEREBBE ANCHE CHE QUALCUNO PIU' ESPERTO DI ME IN MATERIA MI CONFORTASSE ...) mi regolo così, visto che mi stoi riferendo al
servizio idrico integrato :
a) mi arrivano le fatture della società che fornisce l'acqua al territorio comunale e queste fatture le registro nel REGISTRO ACQUISTI;
b) CONTESTAUALMENTE il mio software genera una analoga fattura che registra nel REGISTRO VENDITE;
c) al fornitore pago soltanto il valore imponibile
d) logicamente, di queste fatture ricevute, pagando solo l'imponibile, non potrò poi portare la relativa iva in detrazione all'atto della liquidazione
e) al momento della liquidazione dell'iva, se l'ente ha emesso le bollette dell'acqua e le ha spedite agli utenti (le bollette includono anche l'iva ovviamente), questa sarà iva a debito per l'ente che , pertanto, va versata all'erario nei tempi e con le modalità previste dalla legge sull'iva (prima, invece, mi arrivavano le fatture delle società per la fornitura dell'acqua alle quali pagavo l'importo totale; poi, all'atto della liquidazione trimestrale (o a mensile per chi opta per il regime mensile) , mettevo in relazione l'iva a credito delle fatture ricevute dai fornitori con l'eventuale iva a debito presente sulle bollette dell'acqua inviate agli utenti e se da tale confronto veniva fuori un debito iva la versavo, altrimenti in caso contrario si generava un credito iva che mi riportavo al periodo successivo.
Ditemi se sono stato chiaro e se condividete il ragionamento....buon lavoro