RagioneriaG ha scritto:Alcuni colleghi emettono la reversale relativamente all'Iva commerciale e la trattengono (non la versano all'erario). La mia domanda è solo questa: si deve trattenere o si deve versare?
scusami, quindi puoi darmi il tuo parere su quello che ti dico:
1) mi arriva una fattura (ESEMPIO PER LA FORNITURA DELL'ACQUA) di 1.200 (1000 + 200 iva);
2) la fattura va registrata anche nel registro vendite in questo modo si neutralizza l'operazione;
3) all'atto della liquidazione registro tra le entrate correnti (titolo 3) un
accertamento
pari all'importo dell'iva (200) e contestualmente dovrei (?) impegnare la stessa somma (200) al titolo 1° IVA A debito (per l'eventuale iva da versare in fase di liquidazione trimestrale);
4) pago la fattura emettendo un mandato che per la parte imponibile (1.000) va sul conto del fornitore, mentre per la quota di iva (200) mi va a creare un sospeso in entrata per l'ente che poi vado a regolarizzare emettendo la reversale sull'accertamento precedentemente creato e di cui al punto 3) ;
5) in questo modo il cerchio si è chiuso e quindi per questo tipo di operazioni la sostanza è che, mentre prima portavo in detrazione quest'iva a credito in fase di liquidazione periodica, ora poiché di fatto non la verso al fornitore (perché rientra sul capitolo del titolo 3°) , non posso portarla in detrazione. Se dunque nel periodo considerato non emetto fatture di vendita (esempio non emetto le bollette che spediamo agli utenti del servizio idrico per restare nell'esempio), di fatto non devo versare nulla all'erario e quell'impegno di 200 (di cui al punto 3) mi resta inutilizzato (ecco perché qualcuno se non erra consiglia di non impegnare i 200 euro (del nostro esempio) e verificare solo all'atto della liquidazione periodica se ci sono somme di iva a debito da versare all'erario.
E' corretta tale impostazione secondo te?