tanino ha scritto:SINTESI DELLE CONDIZIONI PER POTER BENEFICIARE DELLA RIDUZIONE DEL 50%:
- “parenti in linea retta entro il primo grado” vale a dire che il comodato è possibile solo tra genitori e figli;
- IL COMODANTE (chi dà l’immobile in comodato) deve avere RESIDENZA e DIMORA nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato;
- IL COMODANTE (chi dà l’immobile in comodato) deve possedere UNA SOLA ABITAZIONE IN ITALIA (per “una sola abitazione” s'intende “immobile ad uso abitativo” classificato nella categoria catastale "A" fatta eccezione per le categorie A/1-A/8-A/9);
- IL COMODANTE (chi dà l’immobile in comodato) può possedere un altro immobile a condizione che è destinato a propria “Abitazione principale “ ed ubicato nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato;
Il contratto di comodato deve essere REGISTRATO all'Agenzia delle Entrate (registrazione entro 20 giorni dalla data di stipula del contratto, a norma dell’art. 13 del D.P.R. n. 131 del 1986;ai fini della decorrenza dell’agevolazione
(prendendo come riferimento la data del contratto di comodato) si considera per intero il mese durante il quale il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese stesso è composto;
Tutte le condizioni sopra riportate devono considerarsi necessarie ai fini del riconoscimento dell’agevolazione in oggetto, con la conseguenza che il venir meno di una sola di esse determina la perdita dell’agevolazione stessa.
mafalda rossi ha scritto:Nel caso prospettato il comodante va a vivere nella casa del marito, e cede il suo immobile alla madre (linea retta) comodataria che ha già un immobile.
Ricordavamo di aver letto da qualche parte, durante un corso, che chi riceveva (comodatario) non doveva possedere immobile abitativo. Ecco perchè ci era sorto il dubbio, Quindi dal lato del comodatario rileva solo il rapporto di parentela in linea retta, e non il parco immobiliare.Unborn ha scritto:mafalda rossi ha scritto:Nel caso prospettato il comodante va a vivere nella casa del marito, e cede il suo immobile alla madre (linea retta) comodataria che ha già un immobile.
Se la figlia (comodante) possiede solo l'immobile dato in comodato (come hai scritto nel primo post) il fatto che risieda con il marito nella casa di quest'ultimo non inficia l'agevolazione. La residenza della figlia però deve essere nello stesso comune. Si risiede nello stesso comune
Il fatto che la madre abbia altri immobili non è condizione contemplata dalla normativa, quindi anch'essa non inficia l'agevolazione
mafalda rossi ha scritto: Quindi dal lato del comodatario rileva solo il rapporto di parentela in linea retta, e non il parco immobiliare.
mafalda rossi ha scritto:
ne approfitto per chiederti se la madre (comodataria) a sua volta registra il contratto di comodato per l'altro immobile ad un altro figlio , è corretto ? la madre riveste la doppia veste di comodataria e comodante?
Unborn ha scritto:mafalda rossi ha scritto: Quindi dal lato del comodatario rileva solo il rapporto di parentela in linea retta, e non il parco immobiliare.
esatto....e la residenza ovviamentemafalda rossi ha scritto:
ne approfitto per chiederti se la madre (comodataria) a sua volta registra il contratto di comodato per l'altro immobile ad un altro figlio , è corretto ? la madre riveste la doppia veste di comodataria e comodante?
vale sempre la residenza nel medesimo comune e il possesso di quel solo A/4. però si, così su due piedi, non vedo impedimenti normativi.
mafalda rossi ha scritto:Chiedo al fine del comodato al figlio, non dovevano esserci delle liberatorie da parte degli altri due comproprietari?
mafalda rossi ha scritto:E ai fini della riduzione IMU tale situazione che risvolti ha? Noi riteniamo che non si possa concedere.
mafalda rossi ha scritto:Inoltre possiede tre immobili accatastati come A quindi già questa bastevole per il diniego
Unborn ha scritto:mafalda rossi ha scritto:Chiedo al fine del comodato al figlio, non dovevano esserci delle liberatorie da parte degli altri due comproprietari?
no anche se si presume che gli zii siano concordi nel far vivere il nipote in quell'immobile. ciò non toglie che il contratto di comodato da parte dei genitori aventi titolo, sia stato registrato e dunque l'adempimento richiesto ai fini della riduzione IMU adempiuto.mafalda rossi ha scritto:E ai fini della riduzione IMU tale situazione che risvolti ha? Noi riteniamo che non si possa concedere.
la riduzione prevede che il genitore comodatario avente i requisiti registri il contratto, quindi non vedo su quale base normativa non concederla. il fatto che vi siano altri comproprietari (che comunque non avranno alcuna riduzione) non incide affatto
Il genitore che cede in comodato l'immobile al figliomafalda rossi ha scritto:Inoltre possiede tre immobili accatastati come A quindi già questa bastevole per il diniego
chi?