Diritto allo studio e reperibilità

Diritto allo studio e reperibilità

Messaggioda CCC » 09/03/2025, 14:19

Buona giornata,
lo studente universitario, ha diritto a all’assegnazione a turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi stessi e la preparazione agli esami e non può essere obbligato a prestazioni di lavoro straordinario né al lavoro nei giorni festivi o di riposo settimanale.

NON si fa riferimento alla reperibilità... ma di fatto, se lo mettessero in reperibilità e poi lo chiamassero ad intervenire, gli imporrebbero straordinari... quindi direi che NON può essere ricompreso in servizi di reperibilità; concordate? Grazie

CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO RELATIVO AL PERSONALE DEL COMPARTO FUNZIONI LOCALI
TRIENNIO 2019 - 2021



L'articolo 46 precisa

5. Il personale di cui al presente articolo interessato ai corsi ha diritto all’assegnazione a turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi stessi e la preparazione agli esami e non può essere obbligato a prestazioni di lavoro straordinario né al lavoro nei giorni festivi o di riposo settimanale.
6. Qualora il numero delle richieste superi il limite massimo del 3% di cui al comma 1, per la concessione dei permessi avviene secondo il seguente ordine di priorità: (OMISSIS)
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Re: Diritto allo studio e reperibilità

Messaggioda CCC » ieri, 23:31

In merito alle agevolazioni sull'orario per chi studia... queste valgono anche per chi non beneficia delle 150 ore


Come scrittomi da collega esperto... "Non è vero che senza le 150 ore NON si possono avere turni agevolati, visto che non sta scritto da nessuna parte ... la limitazione è pure ovvia, ma vale soltanto per i permessi"... e ha aggiunto... che è evidente visto qual è il soggetto indicato nel comma 5
Il comma 5 parla solo di personale interessato ai corsi (indicati nell'articolo), non di quello che fruisce dei permessi...ciò proprio perché non tutti quelli interessati chiedono i permessi....
E il "personale di cui al presente articolo" cosa avrebbe per essere identificato con il "personale che fruisce dei permessi" se non tutti quelli "del presente articolo" ne fruiscono?....oppure è obbligatorio chiedere le 150 ore?

Il fatto che le agevolazioni non sono collegate ai permessi lo ha precisato anche la Cassazione


CORTE DI CASSAZIONE
Sentenza 10 luglio 2013, n. 17128

La ricorrente ricorda che la Corte d’Appello premette come la disciplina del diritto allo studio si
articoli su due livelli: il primo consistente nella concessione dei suddetti permessi straordinari
retribuiti, il secondo consistente nel favorire la prestazione di servizio del personale cui è stato
concesso di usufruire dei ricordati permessi straordinari retribuiti, col diritto di espletare turni di
lavoro che agevolino concretamente la frequenza dei corsi e la preparazione degli esami.
(...)
Il giudice di secondo grado, afferma, quindi, che il giusto contemperamento degli interessi in gioco
realizzato dalla normativa di settore esclude che le ore di permesso retribuito possano non
corrispondere ad effettive ore di frequenza scolastica; il diritto del datore di lavoro di esigere la
prestazione lavorativa del proprio dipendente trova limite solo nell’altrettanto rilevante esercizio del
diritto allo studio e solo quando questo sia effettivo, mentre il tempo occorrente per la preparazione
degli esami e di quant’altro connesso con la necessari attività finalizzata al conseguimento di titoli
di studio, ma diverso dalla frequenza dei relativi corsi, trova espressa garanzia nei diritto del
dipendente ad ottenere turni di lavoro complessivamente più agevoli.
(...)
L’esame della disciplina normativa e contrattuale sopra richiamata, dettata con riguardo all’istituto
in esame, pone in evidenza la sussistenza di una necessaria correlazione tra i permessi straordinari
in questione e la necessità di frequentare un corso di studio, senza che assuma rilievo, invero, il
carattere obbligatorio o meno della frequenza, atteso che la finalità, nel contemperamento dei
diversi interessi costituzionalmente protetti, è quella di consentire al lavoratore di fruire di una
occasione di formazione che ben può essere orientativa e di ausilio allo studio individuale, nel caso
in cui la stessa coincida con l’orario di lavoro.

(...)

d) decisivo, infine, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 1363 c.c., si rileva la lettura del comma 3, nel
quale il diritto allo studio è sussidiato non dai permessi, ma dall’obbligo del datore di lavoro di
assegnare turni di lavoro tali da agevolare “la frequenza ai corsi” e “la preparazione agli esami”,
escludendo altresì, ai fini della stessa agevolazione, l’obbligo del dipendente di eseguire prestazioni
di lavoro straordinario, ovvero nei giorni festivi o di riposo settimanale; nel corpo della stessa
clausola, quindi, le parti prendono in considerazione la “preparazione agli esami”, ma ai soli fini
dell’agevolazione concessa nei limiti precisati, preparazione agli esami cui non si accenna
minimamente nella disciplina dedicata ai permessi retribuiti e questo elemento si rivela decisivo per
la ricostruzione dell’intento negoziale degli stipulanti.

Segnalo anche

Decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 1988, n. 395

Art. 3.- Diritto allo studio

4. Il personale interessato ai corsi di cui ai commi 1, 2 e 3 ha diritto, salvo eccezionali ed
inderogabili esigenze di servizio, a turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione agli esami e non è obbligato a prestazioni di lavoro straordinario o durante i giorni festivi e di riposo settimanale.

Qui il concetto è espresso forse meglio rispetto al contratto

https://lapostadelsindaco.it/servizi-pu ... llo-studio

Decisivo, infine, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 1363 c.c., si rileva la lettura del comma 3, nel quale il diritto allo studio è sussidiato non dai permessi, ma dall’obbligo del datore di lavoro di assegnare turni di lavoro tali da agevolare “la frequenza ai corsi” e “la preparazione agli esami”, escludendo altresì, ai fini della stessa agevolazione, l’obbligo del dipendente di eseguire prestazioni di lavoro straordinario, ovvero nei giorni festivi o di riposo settimanale; nel corpo della stessa clausola, quindi, le parti prendono in considerazione la “preparazione agli esami”, ma ai soli fini dell’agevolazione concessa nei limiti precisati, preparazione agli esami cui non si accenna minimamente nella disciplina dedicata ai permessi retribuiti e questo elemento si rivela decisivo per la ricostruzione dell’intento negoziale degli stipulanti”.
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