vorrei porVi un quesito inerente una mobilità interna un pò anomala.
Circa due anni fa, il segretario con una propria disposizione di servizio ha effettuato una operazione di trasferimento interdirezionale provvisorio di 60 giorni per un pò di dipendenti, tra i quali lo scrivente.
Il Regolamento di mobilità interno, vigente allora ed ancora oggi , prevede che per improvvise ed inderogabili esigenze si possa ricorrere alla mobilità temporanea per un periodo massimo di 60 giorni prorogabili per una sola volta,per lo stesso periodo. In assenza di tali particolari esigenze, il citato regolamento prevede che si debba procedere alla elaborazione di una graduatoria per il profilo professionale richiesto che tenga conto di vari fattori (titoli di servizi, titolo di studio, numero di servizi girati negli ultii anni, ecc.).
Il provvedimento di spostamento provvisorio non ha conosciuto proroghe.
Alla scadenza dei 60 giorni, ho chiesto al Segretario ed all'Amministrazione tutta di essere ritrasferito al servizio d'origine. Nessuno risposta in merito. Per evitare problemi al servizio ho continuato a prestare servizio nel nuovo ufficio ma con cadenza quasi mensile ho fatto richiesta di essere riportato nel servizio d'origine.
A distanza di circa due anni, il Segretario, probabilmente sollecitato dal Sindaco, ormai stufo delle mie continue missive, risponde allo stesso Sindaco, e per conoscenza trasmette la stessa nota anche a me, dicendo che allo stato attuale persisterebbero ancora le improvvise ed inderogabili esigenze che soggiacevano al provvedimento di trasferimento temporaneo e che nulla osta al mio trasferimento previa sostituzione con dipedendente di pari categoria contrattuale ed attinente profilo professionale.
Al mio precedente servizio nel frattempo hanno piazzato altri ed il cerchio è chiuso.
Ho intezione di interessare un legale in merito, cosa ne pensate?
Grazie.
P.S.: Non ditemi che in Italia i provvedimento provvisori sono quelli più duraturi, me lo dicono già i colleghi
