Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 16/08/2024, 22:36

Richiesta volontaria di declassamento da categoria D a categoria C per assunzione in Comune

https://www.avvocatogratis.it/diritto-d ... omune.html

A vostro parere un dipendente gia' in servizio potrebbe dunque chiedere il declassamento da D a C ai sensi del comma 6 dell'articolo 2103 del codice civile?

Grazie mille
CCC
 
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Re: Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 19/08/2024, 15:36

https://www.ratio.it/demansionamento-e- ... assamento/

Demansionamento e patto di declassamento
Il Jobs Act ha sdoganato la "mobilità verso il basso", consentendo di superare i precedenti limiti con riferimento sia ai livelli, sia alle categorie legali.

È possibile infine la stipula del patto di declassamento (senza quindi più limiti, sia con riferimento ai livelli sia con riferimento alle categorie legali). Tale accordo tra il datore di lavoro ed il lavoratore deve essere effettuato in virtù di un interesse per il lavoratore:

conservazione del posto di lavoro;
conseguimento di professionalità differenti;
migliore condizione di vita per il lavoratore o per la propria famiglia.


La stipula dell’accordo deve avvenire in sede protetta e dinanzi ad una commissione istituita presso la Direzione territoriale del Lavoro; il lavoratore ha il diritto di essere rappresentato da un’associazione sindacale, da un avvocato o da un consulente del lavoro.
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Re: Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 19/08/2024, 15:38

Sicuramente è possibile x problemi di salute...

D.P.R. 25 giugno 1983, n. 347
Art. 11. Mutamento di mansioni per inidoneità fisica.

Nei confronti del dipendente riconosciuto fisicamente inidoneo in via permanente allo svolgimento delle mansioni attribuitegli l'amministrazione non potrà procedere alla di lui dispensa dal servizio per motivi di salute prima di aver esperito ogni utile tentativo, compatibilmente con le strutture organizzative dei vari settori e con le disponibilità organiche dell'ente, per recuperarlo al servizio attivo, in mansioni diverse ma affini a quelle proprie del profilo rivestito, appartenenti alla stessa qualifica funzionale od a qualifica funzionale inferiore.

Dal momento del nuovo inquadramento il dipendente seguirà la dinamica retributiva della nuova qualifica funzionale senza alcun riassorbimento del trattamento già in godimento.
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Re: Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 19/08/2024, 15:39

Modifica inquadramento personale in categoria inferiore, stante vacanza relativo posto in organico

https://dait.interno.gov.it/pareri/13726

Ma questo è antecedente al Jobs Act
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Re: Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 20/08/2024, 8:15

https://crrs.regione.vda.it/quesiti-e-p ... rocessione

Un dipendente di ruolo inquadrato alla VII q.f. puo' chiedere di retrocedere al livello inferiore (VI q.f.)?.

Si precisa che il suddetto dipendente ò stato assunto con concorso pubblico alla VI q.f. con mansioni di ufficiale amministrativo, poi transitato alla VII q.f. con concorso interno, infine trasferito nell'area contabile. Si precisa che la richiesta di retrocessione viene effettuata per poi poter ottenere il part-time.


(...)

Innanzi tutto si ritiene che lo spostamento a mansioni inferiori sia legittimo in presenza di un'impossibilità a svolgere le mansioni di assunzione a seguito di una parziale invalidità del lavoratore.

La nuova formulazione dell'articolo 2013 prevede però ora

Nelle sedi di cui all'articolo 2113, quarto comma, o avanti alle commissioni di certificazione, possono essere stipulati accordi individuali di modifica delle mansioni, della categoria legale e del livello di inquadramento e della relativa retribuzione, nell'interesse del lavoratore alla conservazione dell'occupazione, all'acquisizione di una diversa professionalità o al miglioramento delle condizioni di vita. Il lavoratore può farsi assistere da un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato o da un avvocato o da un consulente del lavoro.
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Re: Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 22/08/2024, 10:59

https://studiolegalelombardo.net/demans ... 0contrario

Demansionamento volontario
Il demansionamento volontario è una situazione in cui un dipendente sceglie di propria iniziativa di assumere un ruolo o delle mansioni inferiori rispetto alla propria qualifica o esperienza.
Questa scelta può essere motivata da diversi fattori: desiderio di ridurre lo stress lavorativo, problemi di salute, la necessità di conciliare meglio il lavoro con la vita privata, o semplicemente la
volontà di cambiare ambito lavorativo.
A fronte di tale richiesta, il datore di lavoro dovrà dapprima verificare se, all’interno dell’azienda, vi sia la disponibilità di ulteriori compiti compatibili con le sue mutate condizioni psico-fisiche del
lavoratore. In caso contrario, nell’ottica di salvare il suo posto, potrà assegnarlo a mansioni di livello contrattuale inferiore.
Tuttavia, è importante che tale scelta venga effettuata in maniera consapevole e che il lavoratore sia pienamente informato sui possibili impatti a livello di carriera, retribuzioni e diritti.
Difatti, verrà sottoscritto un nuovo contratto ed anche lo stipendio verrà rimodulato alla luce delle previsioni del relativo contratto collettivo nazionale.
In ogni caso, è fondamentale che il demansionamento volontario avvenga nel rispetto della normativa vigente e degli accordi sindacali al fine di scongiurare abusi o possibili discriminazioni.
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Re: Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 22/08/2024, 11:01

https://www.laleggepertutti.it/364301_d ... e-la-legge

Demansionamento volontario: è possibile?
Il dipendente può chiedere il demansionamento volontario, ossia una modifica delle mansioni verso il basso. Ne consegue, innanzitutto, una rimodulazione dello stipendio alla luce delle previsioni del relativo contratto collettivo nazionale.

Viene così concluso un nuovo contratto di lavoro. Il datore, però, non è tenuto a confermare lo stesso orario di lavoro ben potendo avere minor bisogno di una qualifica inferiore rispetto a quella superiore. Quindi, è legittima la trasformazione del full time in part time di un dipendente che si è “demansionato” volontariamente. Se, invece, il demansionamento dipendesse dalla volontà del datore, la modifica dell’orario di lavoro sarebbe illegittima.
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Re: Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 29/08/2024, 14:19

Nessun parere?

Grazie
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Re: Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 24/09/2024, 14:34

UP
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Re: Richiesta volontaria di declassamento da Da C

Messaggioda CCC » 01/10/2024, 21:12

Mi permetto di segnalare però

https://crrs.regione.vda.it/quesiti-e-p ... rocessione



... manca una norma espressa, relativa al pubblico impiego, che vieti il declassamento del lavoratore. Ciò significa che, per effetto della previsione dell'art. 2 d.lgtvo n. 29, la fonte normativa va ricercata all'interno del codice civile e delle leggi in materia di lavoro. Orbene l'art. 2103 c.c., nella formulazione introdotta dall'art. 13 della legge 20 maggio 1970, n. 300, è idoneo a regolare il caso di specie.


lo spostamento a mansioni inferiori appare legittimo, perché non finalizzato a ledere l'interesse alla conservazione della professionalità acquisita dal lavoratore per effetto di una volontà del datore di lavoro. Affinché la peculiarità del caso possa emergere in trasparenza, invece di fare riferimento al consenso successivo del lavoratore, è opportuno che l'atto di spostamento alle nuove mansioni avvenga in risposta ad una precisa domanda del lavoratore da cui possa apparire chiaro: a) l'iniziativa del lavoratore finalizzata a chiedere lo spostamento a nuove mansioni; b) l'interesse apprezzabile del lavoratore al suddetto spostamento. Ciò dovrebbe essere sufficiente a garantite l'amministrazione da un possibile, anche se improbabile, successivo ripensamento del lavoratore tendente a far valere la nullità dello spostamento. E' da ritenere, inoltre, che la nullità ex u.c. dell'art. 2103 non possa essere fatta valere da chiunque, come avviene per la nullità dei contratti in generale, ma esclusivamente dal soggetto titolare dell'interesse sotteso alla norma, che è esclusivamente il lavoratore.
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