Buongiorno,
vorrei approfondire la questione dell’equiparazione ad abitazione principale per l’unico fabbricato posseduto dal personale appartenente alla forze armate. Dando per scontato il possesso dei requisiti richiesti dalla norma, mi viene il dubbio sulla concessione dell’agevolazione nel caso in cui il dipendente delle forze armate sia residente da solo nella casa per la quale richiede il riconoscimento di abitazione principale, pur essendo coniugato, e la cui moglie sia residente in altro Comune in altra casa di sua proprietà.
La questione, secondo me, è da ricollegare pur sempre al concetto di unità del nucleo di famiglia, e a quello di unicità di abitazione principale per nucleo di famiglia.
L’intento del legislatore è quello di agevolare la concessione dell’agevolazione a quei contribuenti che per motivi di lavoro sono costretti a dimorare altrove? E in questi casi si permetterebbe anche un abuso, con concessione di doppia agevolazione (sull’abitazione propria e su quella della coniuge) con buona pace dell’equità fiscale?
Grazie a chi vorrà intervenire.