Buongiorno,
riprendo questo post per chiedervi come ci si deve comportare secondo voi nel caso in cui:
- la figlia risiede ed è intestataria TARI dal 1998 nell'abitazione di proprietà del padre concessa in comodato uso gratuito verbale
- viene registrato tardivamente il contratto di comodato scritto
- il padre riceve avviso di accertamento per omesso versamento su questo immobile per anno 2017
- non risultano presentate dichiarazioni ICI/IMU
Si annulla avviso di accertamento?
Grazie
tanino ha scritto:SINTESI DELLE CONDIZIONI PER POTER BENEFICIARE DELLA RIDUZIONE DEL 50%:
- “parenti in linea retta entro il primo grado” vale a dire che il comodato è possibile solo tra genitori e figli;
- IL COMODANTE (chi dà l’immobile in comodato) deve avere RESIDENZA e DIMORA nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato;
- IL COMODANTE (chi dà l’immobile in comodato) deve possedere UNA SOLA ABITAZIONE IN ITALIA (per “una sola abitazione” s'intende “immobile ad uso abitativo” classificato nella categoria catastale "A" fatta eccezione per le categorie A/1-A/8-A/9);
- IL COMODANTE (chi dà l’immobile in comodato) può possedere un altro immobile a condizione che è destinato a propria “Abitazione principale “ ed ubicato nello stesso Comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato;
Il contratto di comodato deve essere REGISTRATO all'Agenzia delle Entrate (registrazione entro 20 giorni dalla data di stipula del contratto, a norma dell’art. 13 del D.P.R. n. 131 del 1986;ai fini della decorrenza dell’agevolazione (prendendo come riferimento la data del contratto di comodato) si considera per intero il mese durante il quale il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese stesso è composto;
Tutte le condizioni sopra riportate devono considerarsi necessarie ai fini del riconoscimento dell’agevolazione in oggetto, con la conseguenza che il venir meno di una sola di esse determina la perdita dell’agevolazione stessa.