Con tutto il rispetto per la CTP, ora Corte di Giustizia Tributaria, di Salerno... si tratta della CTP di Salerno: è una sentenza di 1 anno fa di cui non sappiano, ad esempio, di un'eventuale impugnazione in secondo grado, se è già stata decisa a livello regionale, se all'interno della stessa CTP di Salerno ci sia giurisprudenza costante.
Personalmente non considero nulla che non sia Corte di Cassazione (non necessariamente a Sezioni Unite). Ovviamente butto l'occhio anche alla Commissione Regionale del mio territorio: arrivare in secondo grado è quasi inevitabile per un "ricorso serio", salvo ovviamente giurisprudenza costante e consolidata.
E' un azzardo dubitare della proroga "da COVID-19" per il solo fatto che una sentenza di una CTP ne ha negato la validità.
Riporto un esempio personale recentissimo: ho emesso e notificato via PEC pochi giorni prima del 26/03/2023, per un'omessa dichiarazione 2016 e per un'infedele dichiarazione 2017. Il contribuente è una società di leasing che presumo operi a livello nazionale, quindi non "una sprovveduta", ed ha chiesto l'annullamento in autotutela per non aver rispetto il termine quinquennale di cui alla legge 296/2006. Ho risposto, tra l'altro in via informale, spiegando la proroga "da COVID-19" di cui al D.L. 18/2020, invitando a ritirare la richiesta di autotutela.
Dopo pochi giorni hanno pagato. Non posso dirti se c'abbiano solo provato, della serie "magari il Comune ci casca" o se sono stato particolarmente convicente, so solo che è bastato illustrare da dove è derivato lo sforamento del termine quinquennale classico perché di fatto rinunciassero all'istanza di autotutela, attraverso il pagamento.
Certo, stare nel termine canonico del 31/12 del quinto anno successivo mette molto più al sicuro ma se non c'è questa possibilità, sfruttare lo slittamento "da COVID-19" è un'opportunità da sfruttare sicuramente in questo momento.