TuttoPA.it

Concordo assolutamente con Lucio.
La logica del ravvedimento è quella per cui il contribuente si accorge di non aver versato in tempo la totalità del dovuto e rimedia spontaneamente al proprio errore.
Se invece se ne accorge l'Ufficio, questo dovrebbe porre in essere tutte le misure per il recupero non più tanto spontaneo del debito (accertamento, preceduto o meno che sia da una forma "sollecitatoria" se si tratta di un tributo non in autoliquidazione: ma per l'IMU non si pone il problema).

Mi si potrà dire che sono esagerato, ma aiutando il contribuente a ravvedersi, essendosi rilevata una violazione su cui non si procede, di fatto si omette un'attività obbligatoria istituzionale, concretizzandosi l'omissione in un mancato gettito (da sanzioni piene) che potrebbe avere un impatto su una potenziale contestazione di danno erariale da parte della Procura della Corte dei Conti .. io ci andrei molto cauto a formalizzare per iscritto un atto che invita esplicitamente al ravvedimento (per quanto sia magari improbabile una contestazione del genere, su somme tutto sommato trascurabili e pur con mille questioni in merito all'effettiva esigibilità degli incassi in fase coattiva).

Mi collego all'oggetto del post per chiedervi: la notifica dell'accertamento via posta tramite busta cd. verde-atto giudiziario, è effettuata ai sensi della legge 890/1982, giusto?

Esatto (con l'osservanza delle formalità previste da quella legge ed i relativi effetti).

Grazie mille!