Patto di stabilità... adesso cambiano DI NUOVO??

Patto di stabilità... adesso cambiano DI NUOVO??

Messaggioda GIORGIO MARENCO » 17/02/2015, 15:50

Articolo del SOLE 24 ORE di oggi (lo metto di seguito, immagino che in molti lo abbiano già visto).. il problema è che adesso inizio proprio a perdermi.

Dunque se ricordo bene ad oggi o meglio, vista la velocità con cui le norme cambiano, ad ora (17 febbraio 2015 ore 14.50) il Fondo Crediti di Dubbia esigibilità rileva ai fini conteggio patto come dice il comma 490 Legge di Stabilità 2015:

490. Al comma 3 dell'articolo 31 della legge 12 novembre 2011, n. 183, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: «Nel saldo di cui al primo periodo rilevano gli stanziamenti di competenza del fondo crediti di dubbia esigibilità. Sulla base delle informazioni relative al valore degli accantonamenti effettuati sul fondo crediti di dubbia esigibilità per l'anno 2015 acquisite con specifico monitoraggio, le percentuali riferite all'anno 2015 di cui al comma 2 possono essere modificate. A decorrere dall’anno 2016, le percentuali di cui al comma 2 sono rideterminate tenendo conto del valore degli accantonamenti effettuati sul fondo crediti di dubbia esigibilità nell'anno precedente»

L'articolo di G. Trovati dice (SE HO CAPITO BENE...) che stanno di nuovo rimescolando le carte e quindi il Fondo (da una parte rileverà ai fini patto) e dall'altra l'obiettivo patto sarà abbattuto in ragione della consistenza del fondo salvo una serie di cervellotici correttivi per non penalizzare gli enti "virtuosi" .

L'articolo si conclude dicendo che fuori dalla base del calcolo del patto ci sono le spese (ed immagino pure le entrate) per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti.... ma QUESTO E' GIA' NORMA (non ricordo di averla letta) OPPURE FA ANCHE QUESTO PARTE DI MODIFICHE IN ARRIVO??

Aiuto!
Grazie
Giorgio (segue articolo di G.Trovati)

17 Febbraio 2015
Testata: Il Sole 24 Ore
Ed. Quotidiano digitale Enti Locali & Pa
Di Gianni Trovati

L'obiettivo reale che il Patto di stabilità 2015 chiederà a ogni ente locale sarà abbattuto dal fondo crediti di dubbia esigibilità imposto dalla riforma contabile, in un meccanismo che in pratica fa scendere il saldo obiettivo quando cresce la dote del fondo. Dopo la pre-intesa raggiunta da amministratori locali e Governo sulle nuove regole di distribuzione dei vincoli di finanza pubblica (su cui si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa di venerdì scorso), i tecnici lavorano alla scrittura del decreto che dovrà tradurle in pratica, mentre un correttivo (al Milleproroghe) è chiamato a spostare la scadenza del 31 gennaio entro la quale si sarebbe dovuta chiudere la partita.
Formalismi normativi a parte, la sostanza della "riforma" è chiara.

Il meccanismo
Se la richiesta finanziaria complessiva avanzata ai Comuni dalla manovra 2015 è sopra ai 3,6 miliardi di euro, l'obiettivo "netto" proposto dal Patto di stabilità scende a quota 1,8 miliardi, cioè intorno al 60% ini meno rispetto al 2014, perché il fondo crediti di dubbia esigibilità (secondo le stime ufficiali del ministero dell'Economia) si dovrebbe attestare intorno agli 1,75 miliardi.
Il risultato dell'accordo, prima di tutto, attribuisce una maggiore autonomia al singolo Comune, che potrà stabilire il proprio obiettivo di Patto in base alla consistenza del fondo crediti di dubbia esigibilità. In pratica, questo si traduce in una spinta alla costituzione di un fondo misurato davvero sui problemi di riscossione registrati da ogni amministrazione, perché ogni euro "congelato" nel fondo si traduce in un euro in meno nel saldo obiettivo di Patto.

I «premi»
Questo quadro rischierebbe di penalizzare gli enti "virtuosi", che non avendo incontrato nel passato recente grossi problemi nella riscossione dovrebbero accantonare un fondo crediti molto leggero, e quindi avrebbero pochi sconti sul Patto. Per ovviare al problema, l'intesa prevede di modulare l'obiettivo "lordo" (cioè quello calcolato prima di scontare il fondo crediti) sulla base di due parametri premiali: la capacità di riscossione, appunto, e la dinamica registrata negli ultimi anni dalla spesa corrente, offrendo regole di favore agli enti che l'hanno ridotta di più.

La base di calcolo
Proprio sulla spesa, intesa come base di calcolo a cui applicare i moltiplicatori previsti dalla manovra per individuare il saldo obiettivo lordo, il Patto versione 2015 introduce due importanti novità:
l'orizzonte temporale si estende a quattro anni, dal 2010 al 2013, per consentire agli enti di escludere l'anno in cui si registra la spesa più alta; in questo modo si attenua il problema degli obiettivi "gonfiati" da picchi di spesa congiunturali, legati per esempio a un intervento straordinario dopo un'alluvione o una frana
escono dal calcolo le spese per il trasporto pubblico locale e quelle per il ciclo integrato dei rifiuti, che hanno meccanismi di finanziamento ad hoc (tariffe e compensazioni) e quindi non misurano la salute finanziaria dell'ente
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Re: Patto di stabilità... adesso cambiano DI NUOVO??

Messaggioda mcmurtry » 17/02/2015, 16:40

Non ci viene detto un particolare decisivo: l'aliquota di computo.

Dubito resti all'8,60% - sarebbe troppa grazia anche perchè i saldi di finanza pubblica non possono cambiare - quindi se si incrementa tutti i possibili benefici potrebbero scomparire anche per i comuni cosiddetti "virtuosi".....
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Re: Patto di stabilità... adesso cambiano DI NUOVO??

Messaggioda Paolo Gros » 18/02/2015, 8:35

...ogni euro "congelato" nel fondo si traduce in un euro in meno nel saldo obiettivo di Patto....

come se il fondo fosse in entrata :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
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Re: Patto di stabilità... adesso cambiano DI NUOVO??

Messaggioda mcmurtry » 18/02/2015, 9:36

Paolo, effettivamente l'articolo che stiamo commentando nonchè quello analogo uscito pochi giorni prima non hanno il dono della massima chiarezza e notizie da altre fonti non ne ho trovate...

Io credo che si intenda che il saldo obiettivo annuale viene diminuito dell'importo accantonato al FCDE, il che, in buona sostanza, significa neutralizzare l'impatto del FCDE sulla gestione del patto di stabilità, cioè un altro vantaggio rispetto al quadro di riferimento vigente come emerso dalla legge di stabilità....ecco perché temo che l'aliquota si impennerà....
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