Ormai le imbecillità non si contano più....

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Messaggioda ivano » 24/02/2015, 11:42

""24.02.2015 - fusione obbligatoria dei Comuni fino a 20/50mila abitanti e dirigenti asserviti alla politica

questo ciò che secondo il sindaco di un comune della provincia di Verona il PD dovrebbe immediatamente approvare. Un articolo tratto da L'Arena del 23.02.2014. Emuli di periferia.

Meno Comuni, Pd in campo E subito albo dei dirigenti
Ridurre gli enti locali, tramite la fusione di Comuni. E rivedere il metodo di incarico dei dirigenti nella pubblica amministrazione. Sono due obiettivi e due punti programmatici toccati dalla direzione nazionale del Partito democratico, riunitosi a Roma, di cui fa parte il sindaco di San Giovanni Lupatoto Federico Vantini, che ha incontrato altri sindaci per impostare un percorso da proporre al Governo Renzi. «È evidente che la situazione dei Comuni è critica e serve da parte nostra un forte sostegno propositivo che parta dai territorio e induca il governo a fare delle scelte ottimali nella riforma degli enti locali e della pubblica amministrazione», dice Vantini. «Serve un indirizzo chiaro, che semplifichi il sistema degli enti locali: è impossibile potersi permettere più di ottomila Comuni, molti dei quali non superano nemmeno i mille abitanti».
Per arrivare a una riduzione concreta del numero di Comuni e quindi garantire un netto miglioramento dei servizi ai cittadini, Vantini fa sapere che «presenteremo un'istanza al presidente del Consiglio Renzi, in cui chiederemo di avviare la procedura per la fusione di piccoli e medi Comuni, che possono raggiungere cifre ottimali di gestione tra i 20 e i 50mila abitanti. L'unione di Comuni oggi è facoltativa, noi proponiamo invece la fusione: un atto forte del governo, che superi i campanilismi e incentivi la fusione con uno sblocco di patto pluriennale che permetta subito al Comune di investire in opere pubbliche e servizi ai cittadini».
Per favorire la ripartenza del Paese, aggiunge Vantuini, «oltre a una razionalizzazione delle risorse proponiamo anche una forte azione di revisione dei poteri dirigenziali, attraverso l'istituzione di un albo nazionale dei dirigenti e dei segretari, a cui la politica possa attingere in funzione dei mandati elettorali. Non è pensabile che cambino sindaci e forze politiche, mentre i dirigenti siano sempre quelli». Nella prossima commissione «proporremo un documento che integrerà la proposta per l'emendamento Pagliaro, dando più potere alla politica di scegliere i dirigenti».E.G.""

IO PROPORREI UN COMUNE SOLO PER TUTTA L'ITALIA : MAGARI IL COMUNE DI ROMA.....
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Re: Ormai le imbecillità non si contano più....

Messaggioda Paolo Gros » 24/02/2015, 11:48

...più potere alla politica di scegliere i dirigenti...

ecco questa ci mancava e mi pare davvero lungimirante :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
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Re: Ormai le imbecillità non si contano più....

Messaggioda ivano » 24/02/2015, 12:02

Anch'io stavo per sottolineare la stessa frase. Scegliamo i dirigenti amici,li gestiamo a piacimento, controlliamo che faciano tutto cosa piace a noi politici ed ,eventualmente,li mandiamo a casa. Complimenti. E' proprio quello che ci vuole per una sana amministrazione.
Peccato che per quanto riguarda l'ipotesi di accorpamento dei comuni fino a 50000 non vada più tanto bene quando si accorgeranno che poi mancheranno le poltrone su cui sedersi...
Sui dirigenti asserviti allla politica invece andranno come treni . Anno "felix" il 2015 dice qualcuno...
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Re: Ormai le imbecillità non si contano più....

Messaggioda lucio guerra » 24/02/2015, 13:05

allora non comprendo + la vs visione (dirigenti a parte)

se dovessi fare tu la norma di legge

- lasceresti 8.000 comuni ?
- continueresti a puntare su unioni e convenzioni ?
- disciplineresti in maniera decisa le fusioni ?

giusto per capire l'orientamento in maniera "secca"
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Re: Ormai le imbecillità non si contano più....

Messaggioda Paolo Gros » 24/02/2015, 13:12

io non ho espresso alcuna opinione sul problema delle unioni o delle fusioni , ho commentato ....più potere alla politica di scegliere i dirigenti...

La nostra poi e' una Italia a macchia di leopardo ove in taluni casi le unioni funzionano ottimamente ed in altri casi sono un vero disastro ...come spesso accade
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Re: Ormai le imbecillità non si contano più....

Messaggioda ivano » 24/02/2015, 17:43

Lascerei la libertà di scelta. Anche perchè
con le Unioni le spese aumentano e comunque lo sanno anche le pietre che più i Comuni sono grandi più sprecano soldi.
http://62.77.55.15/asmel_eu/images/ANPCI3_15/14.pdf
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Re: Ormai le imbecillità non si contano più....

Messaggioda lucio guerra » 25/02/2015, 15:24

...Lascerei la libertà di scelta....

quindi praticamente tutto come ora, visti i risultati delle fusioni facoltative

"la polemica" verso i comuni grandi... trita e ritrita.... non risolve il problema di una eccessiva, a mio avviso, frammentazione dei comuni
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Re: Ormai le imbecillità non si contano più....

Messaggioda ivano » 25/02/2015, 16:25

Ma vedi,caro Lucio,io di Comuni che hanno fatto convenzioni per alcuni servizi ne ho e ne conosco tanti; penso all'utilizzo di personale, ai servizi scolastici,alla Prot. Civile, alla polizia amministrativa ecc... Si tratta però di libera scelta delle stessa amminitrazioni,ponderata ,ma non imposta dall'alto come obbligo di legge. Ciao e grazie per la tua costante collaborazione a tutti noi.
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Re: Ormai le imbecillità non si contano più....

Messaggioda lucio guerra » 25/02/2015, 17:06

non propendo per nessuna soluzione in particolare ...... ma qualche soluzione va trovata.... e non mi sembra che l'attuale situazione, anche facendo qualche convenzione per alcuni servizi, possa essete LA SOLUZIONE

troviamo un limite "ottimale" per le fusioni obbligatorie (magari 5.000 abitanti) con una prima fase di gestione associata (temporanea)
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Re: Ormai le imbecillità non si contano più....

Messaggioda lucio guerra » 27/02/2015, 16:03

quanto da me indicato sembra rientri in una analisi ministeriale

Viminale: con le fusioni i comuni risparmierebbero sulla spesaCon le fusioni i comuni risparmierebbero. Sia in termini di spesa complessiva che di spesa corrente. I costi pro capite, al netto delle spese per il personale, sono infatti più alti nei piccoli centri (sotto i 5.000 abitanti) e nelle grandi città, mentre scendono nei comuni di fascia intermedia (tra 5.000 e 20.000 abitanti), per poi ricominciare a risalire. Nei mini-enti a pesare sono le diseconomie di scala che rendono maggiormente onerosa la gestione dei servizi. Mentre nei comuni di maggiore dimensione demografica, «la necessità di un sovradimensionamento dei servizi legato alla funzione di polo di attrazione per i comuni limitrofi di minore dimensioni», porta i costi nuovamente verso l'alto. Ecco perché utilizzare lo strumento delle fusioni, da sempre snobbato dagli enti (tanto che nel 2014 se ne sono contate solo 26, per di più concentrate in sole sei regioni: Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Toscana e Veneto), consentirebbe agli enti di risparmiare migliorando i servizi. E' quanto è emerso dalla giornata di approfondimento organizzata ieri dal Viminale (alla presenza del ministro dell'interno Angelino Alfano e dei sottosegretari Gianpiero Bocci, Gianclaudio Bressa e Pierpaolo Baretta) per analizzare i vantaggi politici, tecnici ed economici degli accorpamenti. Secondo lo studio, illustrato dal direttore centrale della Finanza locale, Giancarlo Verde, ipotizzando un processo di fusione che coinvolga i 4.059 comuni fino a 3.000 abitanti per dar vita a nuovi enti con popolazione compresa tra 3.000 e 4.999 abitanti, il risparmio generato ammonterebbe a 48 euro pro capite, per salire fino a 66 euro nell'ipotesi che il processo di accorpamento interessi i 5.093 comuni fino a 4.999 abitanti per dar vita a enti tra 5.000 e 9.999 abitanti.
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