Lino Di Lorenzo ha scritto:Credo sia il caso di fare chiarezza:
- quando si compila la domanda di pensione (di qualsiasi tipo) il sistema alla fine consente di allegare tutta la documentazione che si ritiene utile far valere in sede di pensionamento oltre, naturalmente, alla copia del documento di identità.
Nello specifico del riconoscimento delle maggiorazioni per invalidità, bisogna premettere che correttezza vuole che il dipendente debba fare comunicazione di avere diritto alla maggiorazione all'Ente di appartenenza non appena gli viene riconosciuta l'invalidità dalla Commissione Medica. In questo modo i periodi retributivi verranno correttamente segnati da subito con la maggiorazione spettante. Se il collega ha l'esigenza di inserire la maggiorazione per lunghi periodi pregressi, vuol dire che questa correttezza non c'è stata e quindi il dipendente se ne deve assumere la responsabilità presentando la richiesta all'INPS, ribadisco, in sede di presentazione di domanda di pensione. Faccio presente che per sanare una situazione del genere bisognerebbe fare per il periodo ottobre 2012-dicembre 2016 ben 51 V1di correzione. Mi dispiace, ma il cliente non ha sempre ragione.
Senza polemica per carità....
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bisogna premettere che correttezza vuole che il dipendente debba fare comunicazione di avere diritto alla maggiorazione all'Ente di appartenenza non appena gli viene riconosciuta l'invalidità dalla Commissione Medica. Evidentemente i dipendenti della mia Amministrazione sono molto corretti... infatti hanno sempre comunicato al nostro ufficio (personale) il riconoscimento dell'invalidità ... con apposita istanza regolarmente protocollata con acclusa copia del verbale di visita medica.
Tale documentazione (in copia) è sempre stata trasmessa dalla nostra Amministrazione, alla competente Sede INPDAP, in modo da farla inserire nel fascicolo previdenziale dell'avente diritto.
Inoltre, ad alcuni dipendenti, dopo la revisione prevista dal primo verbale, è stata abbassata la percentuale di invalidità (minore del 75%) per cui con apposita comunicazione, di ciò è stata data notizia all'INPDAP....
Consentimi,infine, un'opinione in merito
al cliente non ha sempre ragione: il termine
cliente mi sembra fuori luogo: primo perchè trattasi di colleghi/e , secondo: se hanno avuto il riconoscimento ad una percentuale di imvalidità superiore al 74%, sicuramente hanno patologie quanto meno
"gravi" : Credo che debbano essere considerati come "persone" e non come "clienti" , affetti da malattie, a cui (penso!!!) debba essere prestata una
maggiore attenzione magari legata ad
una solidarietà concreta...
Chi ti parla, infine, ha toccato personalmente queste situazioni... e ti assicuro non sono piacevoli.....
Felice giornata e
FORZA NAPOLI SEMPRE!!!!!!