Buongiorno, cambia il dirigente e si fanno come sempre notevolissimi passi indietro.
Il primo atto pubblicato dal nuovo dirigente prevedeva l'organizzazione degli uffici e di chi fa cosa in materia edilizia (dimenticando secondo me che la L. 241/1990 è calabile solo in parte sul testo unico).
Sulla determina dirigenziale nomina tutti i dipendenti responsabili dell'istruttoria richiamando però gli articoli 4 5 e 6 della L. 241, senza specificare (ovviamente) che è il responsabile del procedimento e senza far nessun riferimento al fatto che in caso di mancata nomina di quest'ultimo rimane in carico a lui stesso.
In pratica, dal mio punto di vista ha fatto una nomina mascherata di responsabile del procedimento senza farcene accorgere, infatti, mentre qualche dubbio ti può venire sugli articoli 4 e 5, sul 6 non ci sono proprio dubbi, parla di responsabile del procedimento.
Veniamo allo specifico: anzitutto non viene comunicato nessun avvio del procedimento quindi nessuno sa chi è il responsabile, poi l'art. 20 comma 3 del DPR n. 380/2001 recita così "3. Entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda, il responsabile del procedimento cura l'istruttoria e formula una proposta di provvedimento, corredata da una dettagliata relazione, con la qualificazione tecnico-giuridica dell'intervento richiesto. Qualora sia necessario acquisire ulteriori atti di assenso, comunque denominati, resi da amministrazioni diverse, si procede ai sensi degli articoli 14 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241."
Ora lui vuole che la proposta di rilascio del provvedimento sia a firma nostra, ma, stante la determina dirigenziale, noi non siamo i responsabili del procedimento ma i responsabili dell'istruttoria, e ai sensi dell'art. 5 comma 1 della L. 241/1990 farebbe capo a lui qualora non fosse inquadrato.
Ammetto che ha creato così un vulnus normativo facendo lui stesso la proposta a se stesso, ma per quale motivo mi devo prendere la responsabilità del procedimento in questo modo becero?
Cosa ne pensate?