TuttoPA.it

Buongiorno,
un amico ha la propria abitazione in una strada a fondo cieco dove ci sono circa 100 residenti.

A suo tempo la strada era stata asfaltata dall'Amministrazione comunale; sulla strada c'è iluminazione pubblica, fognatura, e ci sono aree destinate a parcheggio che la stessa Amministrazione comunale ha scritto ad uso pubblico.

La presenza di assi viari su cui si aprono vicoli ciechi, l'assenza di limitazioni all'accesso di pedoni e veicoli, la presenza di opere urbanizzative (servizi di acquedotto, fognatura, illuminazione), lo svolgimento dei servizi comunali di spazzatura e raccolta rifiuti e l'incontestata assunzione a carico dell'amministrazione comunale dei lavori di manutenzione, integrano una presunzione di assoggettamento all'uso pubblico, in termini di gravità, precisione e concordanza dei convergenti indici fattuali. - See more at: http://www.exeo.it/free/requisiti-strad ... Obrwc.dpuf

La strada adesso è piena di buche e i cittadini hanno richiesto all'Amministrazione comunale di procedere a riasfaltarla.

L'Amministrzione ha però risposto che essendo una strada privata devono procedere i residenti a sostenere i costi di riasfaltatura. E ha agginto che non posono nemmeno mettere una sbarra all'ingreso in quanto nella strada privata ci sono aree di parcheggio ad uso pubblico.
L'Amministrazione ha anche detto che qualora qualche passante si facesse male a causa di una buca, i residenti ne risponderebbero civilmente e penalmente.

Concordate?

Oppure, considerato che la strada è privata ma ad uso pubblico, sia il Comune a dover sostenere i costi di una nuova asfaltatura e che sia l'Amministrazione comunale a riponderne civilmente e penalmente se qualcuno si facesse male a causa di una buca?

Grazie!

Concordate con quanto precisato qui, secondo cui anche il manto stradale è di competenza del Comune nelle strade ad uso pubblico?

https://www.poliziamunicipale.it/forum/ ... o-pubblico

Se la strada è aperta ad un numero indeterminato di utenti (ad es. perchè manca una sbarra che ne vieta l'accesso) si qualifica per la sua natura come strada privata ad uso pubblico, poi anche funzionalmente classificata quale strada di vicinato o vicinale, cioè strada costruita per consentire l'accesso alle varie proprietà. Dunque tutte le opere di urbanizzazione (manto stradale, illuminazione ecc..), nonchè quelle inerenti alla circolazione (segnaletica ecc..) riguardano la competenza del Comune che non può sottrarsi: in tal senso se qualche funzionario comunale le dovesse riferire diversamente, perchè magari quella strada non compare nell'elenco delle strade delle pubbliche, lei non dovrebbe dargli credito, in quanto il fatto che non compare nei loro elenchi non significa nulla. Di conseguenza tutte le controversie instaurate a causa di danni a persone o cose dovuti dall'inerzia del Comune ad effetuare una manutenzione della strada, possono essere sollevate innanzi il Giudice Ordinario (Cassazione, sezioni unite, 28500/2005).


Qui:

http://www.piemmenews.it/index.php?opti ... &Itemid=14


si sostiene invece che la manutenzione la devono effettuare i privati.
Ma lì si parla di strade APERTE al pubblico...

Chi ha ragione?

Sottolineo che
A suo tempo la strada era stata asfaltata dall'Amministrazione comunale

Grazie!

---
dossier STRADA PUBBLICA o PRIVATA o PRIVATA DI USO PUBBLICO

http://www.ptpl.altervista.org/dossier/ ... bblico.htm

La destinazione delle strade vicinali “ad uso pubblico”, imposta dal codice della strada di cui al d.lgs. n. 285/1992 (articolo 3, comma 1, n. 52) fa sì che queste debbano necessariamente interessate da un transito generalizzato, tale per cui, a fronte della proprietà privata del sedime stradale e dei relativi accessori e pertinenze (spettante ai proprietari dei fondi latistanti), l’ente pubblico comunale possa vantare su di essa, ai sensi dell’articolo 825 cod. civ., un diritto reale di transito, con correlativo dovere di concorrere alle spese di manutenzione della stessa (pro quota rispetto al consorzio privato di gestione ai sensi dell’articolo 3 D.lgs.lgt. n. 1446/1918, “Facoltà agli utenti delle strade vicinali di costituirsi in Consorzio per la manutenzione e la ricostruzione di esse”), onde garantire la sicurezza della circolazione che su di essa si realizza.

ente pubblico comunale possa vantare su di essa, ai sensi dell’articolo 825 cod. civ., un diritto reale di transito, con correlativo dovere di concorrere alle spese di manutenzione della stessa (pro quota rispetto al consorzio privato di gestione ai sensi dell’articolo 3 D.lgs.lgt. n. 1446/1918, “Facoltà agli utenti delle strade vicinali di costituirsi in Consorzio per la manutenzione e la ricostruzione di esse”), onde garantire la sicurezza della circolazione che su di essa si realizza.