Il nuovo indicatore Isee 2015

Il nuovo indicatore Isee 2015

Messaggioda Paolo Gros » 07/01/2015, 15:12

L'Inps ha reso disponibile
il software
per l'autocompilazione
dell'istanza
Occorre il Pin
Dal 2 gennaio è partito il nuovo Isee, ma l'Inps non ha rinnovato la convenzione con i Caf e di conseguenza
non è possibile svolgere la pratica tramite i centri di assistenza fiscale.
In compenso l' Inps, attraverso la procedura di acquisizione interattiva pubblicata sul proprio sito internet, ha
messo a disposizione dei cittadini in possesso del Pin la possibilità di compilare la dichiarazione sostitutiva
unica (Dsu) necessaria a calcolare l'Isee.
L'aiuto fornito dal supporto informatico dell'istituto non pare tuttavia in grado di risolvere le questioni legate
alla complessità dei dati da autocertificare e ai dubbi interpretativi che attendono ancora risposte.
A oggi , per esempio, non è ben definita la tipologia dei trattamenti assistenziali non erogati dall'Inps da
autocertificare. Infatti il Dpcm 159/2013, all'articolo 4, comma 2, la lettera f), fa riferimento ai trattamenti
assistenziali, previdenziali e indennitari, incluse carte di debito, «a qualunque titolo percepiti da
amministrazioni pubbliche, laddove non siano già inclusi nel reddito complessivo di cui alla lettera a)», così
contemplando, di fatto, tutti i trattamenti erogati.
Si tratta tuttavia di una disposizione che non trova concreta applicazione nelle istruzioni alla compilazione
della Dsu, laddove (pagina 15 paragrafo 6.5), si afferma che non costituiscono trattamenti e non devono
perciò essere indicati le eventuali esenzioni e/o agevolazioni per il pagamento di tributi, le riduzioni nella
compartecipazione al costo dei servizi, nonché le erogazioni di buoni servizio e/o voucher che svolgono la
funzione di sostituzione di servizi.
Con la nozione di "compartecipazione al costo dei servizi", viene infatti introdotto un nuovo criterio di
identificazione dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari da autocertificare nella Dsu.
Altra distonia riguarda i «redditi fondiari di beni non locati soggetti alla disciplina dell'Imu» per i quali le
istruzioni alla Dsu non richiamano la rivalutazione del 15% (oppure 5% per i coltivatori diretti) prevista per i
redditi 2013, creando così una diversità rispetto a quanto indicato nella dichiarazione dei redditi.
A ciò si aggiunga che la mancata convocazione del tavolo di confronto, composto da ministeri interessati,
dell'Inps, regioni e province autonome, Anci, parti sociali e associazioni nazionali portatrici di interessi, ai fini
del monitoraggio sull'attuazione della disciplina dell'Isee (articolo 12 del Dpcm 159/2013), paventa il rischio
che il cittadino resti privo di quella verifica indispensabile a regolamentare correttamente la tutela dei diritti
individuali e collettivi.

Fonte :Il sole 24 ore
Paolo Gros
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