Residenze distanti dal luogo di lavoro

Residenze distanti dal luogo di lavoro

Messaggioda Comunalo » 16/09/2021, 10:41

Buongiorno a tutti.

Io non lavoro ai Servizi Demografici, ma faccio buste paga.
Di tanto in tanto, nella mia storia lavorativa, mi sono imbattuto in dipendenti (regolarmente assunti) che prestavano servizio presso il mio Ente ma che mantenevano la residenza altrove (e con "altrove" non intendo due paesi più in là, ma tipo a 800 chilometri di distanza).

Mi sono sempre chiesto se fosse regolare. Loro hanno detto che eleggevano domicilio presso il luogo di lavoro e mantenevano la residenza dove l'avevano sempre avuta, a prescindere dai loro pellegrinaggi lavorativi.

Per quello che sapevo io, la residenza dovrebbe essere il luogo in cui si risiede e si torna la sera a posare le membra, dopo il lavoro.

Ringrazio chi vorrà commentare :)
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Re: Residenze distanti dal luogo di lavoro

Messaggioda Kaleb » 04/10/2021, 22:18

La normativa civilistica e quella anagrafica prevedono che la residenza e la dimora abituale siano concetti coincidenti (e ciò comporterebbe che gli Ufficiali d'anagrafe compissero gli incombenti che la legge anagrafica del 1954 e relativo Regolamento attuativo del 1989 dispongono per chi non effettua dichiarazione di residenza nei termini previsti: mutazione/iscrizione d'ufficio); purtroppo i colleghi dei demografici non sono spesso propriamente "recettivi" su questo argomento..
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Re: Residenze distanti dal luogo di lavoro

Messaggioda Comunalo » 05/10/2021, 9:00

Kaleb ha scritto:La normativa civilistica e quella anagrafica prevedono che la residenza e la dimora abituale siano concetti coincidenti (e ciò comporterebbe che gli Ufficiali d'anagrafe compissero gli incombenti che la legge anagrafica del 1954 e relativo Regolamento attuativo del 1989 dispongono per chi non effettua dichiarazione di residenza nei termini previsti: mutazione/iscrizione d'ufficio); purtroppo i colleghi dei demografici non sono spesso propriamente "recettivi" su questo argomento..



Anche io ritengo che residenza e dimora abituale debbano coincidere, è proprio la ragione della mia perplessità.
Tuttavia non mi viene da addebitare colpe agli Ufficiali d'anagrafe, che onestamente non possono essere a conoscenza degli spostamenti sul territorio nazionale di un soggetto X.
Per come la vedo io è l'interessato che dovrebbe attivarsi e dichiarare la propria residenza in un determinato Comune, e se non lo fa contravviene a una normativa specifica.
Il fatto è che molti ignorano che funzioni così e pensano sia perfettamente regolare avere la residenza dall'altra parte dello stivale, o forse fingono di credere così per convenienza (ma quale, poi?).
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Re: Residenze distanti dal luogo di lavoro

Messaggioda Kaleb » 06/10/2021, 21:16

Spesso è una convenienza fiscale (IMU se non altro, e a volte TARI se il regolamento presenta entità agevolate maggiori in un posto e non in un altro). Il problema è che la sanzione amministrativa è irrisoria (se non sbaglio circa 5€, mai aggiornati dagli anni '50) e il procedimento di ex cancellazione anagrafica dura 12 mesi.. In ogni caso il catasto non è ottimo e la toponomastica spesso pure, da cui derivano mille disguidi per gli uffici responsabili delle entrate (p.es. individuazione certa dell'immobile e individuazione dettagliata degli elementi sottostanti al civico)
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Re: Residenze distanti dal luogo di lavoro

Messaggioda Comunalo » 07/10/2021, 8:55

Se lo fanno per convenienza fiscale allora non è più "solo" questione di comodità (per evitare le pratiche burocratiche di un cambio di residenza), ma diventa una condotta fraudolenta per conseguire un indebito beneficio fiscale.
Mi chiedo se a questo punto non si configuri, oltre a un illecito amministrativo, anche un possibile reato di falso.

Adesso non ho più casi simili da tempo, ho qualche ricordo in proposito perché in ufficio ci eravamo posti il problema con qualche vecchio tempo determinato, ma essendo sempre oberati non avevamo mai avuto il tempo di approfondire la tematica.
Direi che da ora in avanti, nel momento in cui mi dovesse ricapitare che un nuovo assunto dichiarasse di essere residente in una località non raggiungibile con tempistiche da pendolare, gli farò presente che si tratta di una situazione di irregolarità e che inoltrerò una comunicazione ai Servizi Demografici, affinché provvedano con le verifiche del caso.
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