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Comunalo ha scritto:

Poldina ha scritto:

Comunalo ha scritto:Effettivamente anche io non troverei motivi per negarglieli, anche se comprendo il disagio di dover quantificare e affrontare spese non previste.

Mi viene però un dubbio: ma il dipendente, durante questi ultimi cinque anni, cos'ha autocertificato nel campo "stato civile"? Sempre "coniugato" anche quando non lo era più?

si, perché fino al divorzio si resta sempre coniugati.
Lo stato civile "separato" non esiste.

Vi ringrazio per le risposte.
Buon lavoro.

E' vero, lo stato civile di "separato" non esiste, ma nel compilare i moduli per le richieste asfa dei vari anni, dopo la separazione avrebbe dovuto smettere di indicare il coniuge fra i familiari appartenenti al nucleo (sempre in presenza di sentenza e di cambio di residenza).

ma il problema è che lei NON li ha MAI chiesti, è spuntata SOLO ORA (2019) la domanda per il 2014.

Ciao a tutti, scusate il ritardo, sono stata assente.
Il problema delle false separazioni ho notato che è frequente: i coniugi simulano addirittura fino ad ottenere una sentenza, ma poi in realtà vivono insieme regolarmente. Come sapete la ragioneria di stato e il MEF dicono che gli assegni al nucleo familiare negli enti pubblici devono essere erogati seguendo le indicazioni generali dell'INPS, anche se sono un costo dell'Ente datore di lavoro. Ora le indicazioni dell'INPS sono ( e ci sono anche numerose sentenze) che si considera nel nucleo familiare il coniuge non legalmente ed effettivamente separato dove però non è sufficiente che la separazione tra i coniugi sia stata dichiarata dal giudice, è necessario anche che i coniugi non vivano insieme.
Così che il dipendente ha fatto autocertificazione formalmente corretta ( e si becca doppia quota di anf) ma non è dato al datore di lavoro poter accertare la realtà di fatto, almeno sarebbe complicato e costoso.
Ecco perchè mi sarebbe piaciuto se anche il dipendente pubblico potesse fare domanda telematica di anf all'INPS secondo le nuove istruzioni dell'Ente (valide da aprile 2019). Sarebbe una utilità grande per il datore di lavoro pubblico perchè ci sarebbe chi , prima di lui, effettua i controlli sulle autocertificazioni (l'INPS ha " i mezzi e i modi" per effettuare questo genere di controlli , nel privato ha fatto anche pedinamenti). Chiaro che la responsabilità finale sarebbe sempre del datore di lavoro!

la furbata della nostra dipendente è che li ha chiesti OGGI per il 2014, eludendo così anche eventuali controlli.