esenzione tosap per attività con sede in comuni terremotati
Inviato: 13/02/2019, 15:43Salve, ho ricevuto una richiesta da parte di un'associazione di categoria di sospensione della tosap per società che hanno sede nei paesi terremotati e pagano per l'occupazione suolo per mercato nel nostro ente che non è tra questi del cratere.
Precisamente visto il comma il n° 997 dell’articolo 1 della Legge finanziaria 2019 , che testualmente cita :
L'imposta per le insegne di esercizio di attività commerciali e di produzione di beni o servizi e la tassa di occupazione per gli spazi ed aree pubbliche ai sensi del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, non è dovuta per le attività con sede legale od operativa nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, ricompresi nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229 si chiede che in attesa della legge di conversione della sopra citata norma, i termini per il pagamento della prima rata di occupazione del suolo pubblico, da parte dei commercianti su area pubblica, venga posticipata in coincidenza con la scadenza della seconda rata dello stesso tributo/tassa (senza l’aggiunta di oneri), in modo tale che si possa lavorare con la certezza del diritto in merito alle somme eventualmente dovute, almeno relativamente alle aziende che hanno sede legale nei comuni ricadenti nel “cratere del terremoto”.
Nel caso in cui, l’Amministrazione non riesca a determinare la sospensione o proroga immediata dei termini di pagamento richiesti, poiché a ridosso della scadenza, si chiede che il versamento effettuato da quanti non risultassero successivamente in obbligo di farlo, venga tenuto in forma di credito a favore di questi ultimi.
Quello che vorrei sapere è se la norma può essere interpretata in modo così estensivo, visto che l'occupazione è nel mio paese che non fa parte del cratere.
Precisamente visto il comma il n° 997 dell’articolo 1 della Legge finanziaria 2019 , che testualmente cita :
L'imposta per le insegne di esercizio di attività commerciali e di produzione di beni o servizi e la tassa di occupazione per gli spazi ed aree pubbliche ai sensi del decreto legislativo 15 novembre 1993, n. 507, non è dovuta per le attività con sede legale od operativa nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, ricompresi nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229 si chiede che in attesa della legge di conversione della sopra citata norma, i termini per il pagamento della prima rata di occupazione del suolo pubblico, da parte dei commercianti su area pubblica, venga posticipata in coincidenza con la scadenza della seconda rata dello stesso tributo/tassa (senza l’aggiunta di oneri), in modo tale che si possa lavorare con la certezza del diritto in merito alle somme eventualmente dovute, almeno relativamente alle aziende che hanno sede legale nei comuni ricadenti nel “cratere del terremoto”.
Nel caso in cui, l’Amministrazione non riesca a determinare la sospensione o proroga immediata dei termini di pagamento richiesti, poiché a ridosso della scadenza, si chiede che il versamento effettuato da quanti non risultassero successivamente in obbligo di farlo, venga tenuto in forma di credito a favore di questi ultimi.
Quello che vorrei sapere è se la norma può essere interpretata in modo così estensivo, visto che l'occupazione è nel mio paese che non fa parte del cratere.