cig economato

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Messaggioda mannie » 29/01/2015, 11:13

per i buoni economato sono obbligatori i cig?
grazie
mannie
 
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Re: cig economato

Messaggioda eco-nomo73 » 29/01/2015, 17:31

premesso che in italia tutto è interpretabile, tempo fa ero andata ad un corso e il relatore ci aveva detto che gli acquisti fatti dall'economato erano esclusi dall'applicazione delle norme dei contratti Dlgs 163/2006 in quanto non c'erano i presupposti perchè di fatto non ci sono gare, non ci sono contratti ecc per cui anche il cig non serviva

inoltre nelle faq dell'adempimento per la avcp da fare entro fine mese c'era scritto che tra i dati da comunicare c'erano anche quelli degli acquisti economali pur essendo esclusi dagli obblighi del cig

http://www.avcp.it/portal/public/classic/MenuServizio/FAQ/ContrattiPubblici/faq_legge190_2012
Sezione C - FAQ riguardanti le corrette modalità di compilazione della tabella dati

C1. Ci sono casi nei quali è possibile non indicare il CIG?
Come è stato chiarito anche dalle FAQ A5 e A13 sulla ‘tracciabilità’, Il codice CIG (codice identificativo di gara) assolve – tra le altre – anche la funzione (attribuita dalla legge n.136/2010) di individuare univocamente (tracciare) le movimentazioni finanziarie degli affidamenti di lavori, servizi o forniture, indipendentemente dalla procedura di scelta del contraente adottata, e dall’importo dell’affidamento stesso.
Vi sono, tuttavia, alcune fattispecie per le quali non sussiste l’obbligo di richiedere il codice CIG, al fine precedentemente indicato; sempre in relazione a tale argomento, la FAQ A12 sulla tracciabilità (cui si rimanda per il necessario dettaglio) ha sufficientemente chiarito la casistica delle esclusioni, tra le quali figurano, ad esempio, gli affidamenti diretti a società in house e le spese effettuate dai cassieri che utilizzano il fondo economale, fermo restando che tali ultime spese – che non originano da contratti d’appalto e per le quali è ammesso l’utilizzo di contanti – devono essere tipizzate dalle stazioni appaltanti in un apposito regolamento interno, recante il dettaglio dei beni e servizi di non rilevante entità (spese minute) necessari per sopperire ad esigenze impreviste, nei limiti di importo delle relative spese.
Nei casi suindicati è quindi ammissibile che il campo di indicazione del CIG non venga valorizzato, non sussistendo alcun obbligo normativo di acquisizione dello stesso. Tuttavia - al fine di evitare qualsiasi rischio che la mancanza del relativo dato possa essere letta come volontaria omissione informativa, da parte delle amministrazioni tenute alla pubblicazione - in tutte le fattispecie di contratti per i quali non era prevista l’acquisizione di un CIG o di uno SmartCIG (ad esempio, per spese le ‘economali’), il campo CIG deve essere valorizzato con il valore 0000000000 (10 zeri).
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